Archivi tag: Chinese Garden of Friendship

Chinese garden of friendship

Oggi inauguriamo (perché io mi do del noi…e certo) la nuova sezione dedicata a Sydney e all’Australia. Mi è sempre piaciuto pensare di poter essere utile a qualcuno, o anche solo di far conoscere un po’ di più questa città e questa cultura alle persone che sono lontane. Magari per molti non sarà interessante, probabilmente non avrò la costanza necessaria, non lo so. Però per ora mi va di parlare di questa città e fare la travel blogger dei poveracci.

Perciò, iniziamo oggi con il CHINESE GARDEN OF FRIENDSHIP.

 IMG_0154

Ci sono andata sabato mattina, ed era da un po’ che volevo andarci, nonostante avessi ricevuto giudizi negativi (ma vabbè, venivano da Martina, non che mi fidassi molto.. 🙂 ).

Il giardino cinese si trova nel cuore della città, a Darling Harbour. È stato inaugurato nel 1988 dalla comunità cinese locale, in occasione del bicentenario dell’Australia. La friendship del nome si riferisce al rapporto di amicizia e cooperazione tra Sydney e Guangzhou (nella provincia di Guangdong), città gemellate. E io vorrei aggiungere: con tutti i cinesi che ci sono in questa città, un giardino cinese mi sembra proprio proprio il minimo!

Il giardino è stato costruito seguendo l’esempio dei veri giardini cinesi, ovviamente, secondo i principi taoisti Yin-Yang e i 5 elementi (terra, fuoco, acqua, metallo, legno): i 5 elementi devono essere perfettamente bilanciati, al fine di garantire l’equilibrio e l’armonia del giardino.

L’ingresso costa 6 dollari (per gli adulti), prezzo accettabile per trascorrere qualche ora in questa piacevole oasi di pace proprio in mezzo alla città e circondata da grattacieli (e qualche gru).

Durante la mia visita, mi sono semplicemente goduta la vista e la pace, cercando di non soffermarmi troppo a leggere ogni cartello esplicativo per non rovinarmi la camminata. Ma li ho fotografati tutti così, in seguito, ho avuto modo di scoprire qualche curiosità a mio avviso interessante.

Innanzitutto, parliamo dell’entrata principale, ai cui lati si trovano due Foo-dogs, o leoni cinesi. Sono più che altro un ibrido tra un cane, un leone e un dragone, simbolo di lealtà, forza e prosperità. Si trovano sempre in coppia: la femmina a destra e il maschio a sinistra.

IMG_0117

Dopo l’entrata, si raggiunge la Penjing Courtyard, una piccola corte strapiena di piccoli e teneri bonsai, alcuni dei quali incastonati nella roccia di Ying Rock, una montagna nella provincia di Guangdong. Il bonsai, si sa, è un’arte giapponese, ma è molto diffusa anche in Cina, seppur sviluppando uno stile un po’ diverso. Penjing è proprio l’arte di creare paesaggi in miniatura, da singoli alberelli a panorami interi. Insomma, solo gli asiatici potevano inventare una cosa del genere!

IMG_0119

Il punto più suggestivo del giardino è forse quello in cui si trova il Dragon wall raggifurante, appunto, due dragoni: il blu rappresenta il New South Wales, il marrone-dorato la provincia di Guangdong. Quella in mezzo è la Pearl of Prosperity, simbolo del legame tra i due stati. Quanto mi elettrizzo con tutti questi simboli non avete idea!

IMG_0126

Lungo il percorso vagamente circolare del giardino, si possono trovare tante piccole attrazioni, come la “lapide” di granito che celebra l’inaugurazione del giardino, padiglioni da cui ammirare il lago, foreste di bambù, sentieri segreti, piante esotiche e fiori che fioriscono un po’ tutto l’anno, sculture, cascate. Il centro indiscusso del giardino è sicuramente il lago, intorno al quale corre il sentiero principale. Il lake of brightness è anche chiamato l’occhio del giardino, ed è pieno di carpe Koi che quando sbucano dall’acqua un po’ all’improvviso ti mettono anche una certa agitazione.

IMG_0158

IMG_0121

IMG_0132

IMG_0138

IMG_0142

IMG_0147

A un certo punto il sentiero si trasforma in gradini scavati nella roccia, e si raggiunge il Pavillion of clear view, detto anche the Gurr, il cui tetto è ricoperto da tegole dorate (essendo visibile dall’esterno) e le cui pareti sono ricoperte da pannelli intaglianti, raffiguranti i tre amici dell’inverno: il susino, il pino e il bambù. È tutto molto ovvio, direi….

IMG_0151

Da quassù (ora non esageriamo, non è che siamo in cima a un monte) si ha una bella vista del giardino, a cui si riscende per fare le ultime foto e godersi il sole e i salici che si muovono leggeri al vento.

IMG_0162

Apparte queste piacevolissime attrazioni naturali, il giardino comprende anche una Teahouse, costruita secondo il modello delle tradizionali sale da tè cinesi (e dove purtroppo non sono entrata perché il mio stomaco stava già gorgogliando per la voglia di nachos e guacamole, ma questa è proprio un’altra storia, oltre che un altro continente).

Insomma, per farla breve, abbiamo trascorso qui due piacevolissime ore, nella tranquillità più completa, dove il rumore cittadino sembra essere chiuso fuori dalle mura. Una volta pagato il biglietto, e soprattutto se il tempo è bello, si possono passare ore a scoprire i segreti del giardino, annusare i fiori, godere di una vista che ti mette serenità in un attimo: insomma, rilassarsi. E ogni tanto ci vuole!

E poi va detto, da quando abito in città mi sento sempre più circondata da asiatici (abito a un passo da Haymarket, la chinatown di Sydney), tanto che mi sembra di abitare in Cina più che in Australia..quindi insomma, il giardino cinese, in questo periodo, è quasi come sentirsi a casa (e questo la dice moooolto lunga)!

IMG_0146

INFO:

Orari di apertura: dalle 09.30 alle 17.00 (17.30 nelle giornate più lunghe)

Biglietti: 6$ (adulti), 3$ (bambini)

Indirizzo: 1 Exhibition Place, Darling Harbour

Telefono: (02) 9240 8888

È possibile noleggiare abiti tradizionali cinesi delle dinastie Ming e Ching, dalle 12.00 alle 17.00 ogni giorno, per 10$ (adulti) o 5$ (bambini).

È possibile anche organizzare matrimoni e altre funzioni, tour guidati per le scuole, e altre attività. Per maggiori informazioni: http://www.darlingharbour.com/things-to-do/chinese-garden-of-friendship.aspx.

Settimana 1 (17)

Questo post è particolarmente dedicato alla mia amica Mu che, quando ha saputo che non avrei scritto più ogni giorno, mi ha chiesto se avrei potuto farlo almeno un giorno sì e uno no…tenera 🙂

Visto che, come ho scritto ultimamente (e come poi si è rivelato tale), le mie giornate iniziano ad essere tutte molto uguali, scrivere che faccio ogni giorno mi sembra abbastanza noioso (come se prima già non lo fosse…ehm ehm), e quindi eccoci al nostro fantastico appuntamento della domenica sera! In cui sprigionerò la mia voglia, a fatica contenuta durante il resto della settimana (….) di raccontare i cavoli miei!!

Siamo tutti felici eh!?!?

E insomma, questa è stata una settimana abbastanza importante, essendo la prima nella nuova casa e del nuovo lavoro. Lì procede tutto bene, lavoro 4 ore al giorno (10am-2pm), e per ora sto studiando parecchio. Di botte di sonno ne capitano (non è che sia proprio più abituata a studiare…), ma in compenso adesso so tutto sullo Student Visa! Mica noccioline.

L’ambiente mi piace: i miei colleghi vanno e vengono quando vogliono, le pause sono libere, lavorano tutti serenamente e con tanta bella musica di sottofondo.. non vedo l’ora che la boss torni (è in maternità) per iniziare ad entrare davvero nel vivo!

Nonostante inizi a lavorare tardi, mi piace alzarmi abbastanza presto. Un paio di volte mi sono goduta la palestra e la piscina (e l’idromassaggio) di prima mattina, ed effettivamente è una cosa che ti rimette proprio al mondo. E in ogni caso, mi piace alzarmi con calma e fare colazione in tranquillità (e sto diventando una fan dell’oatmeal, che bontà!).

Le coinquiline è difficile parlarci spesso, abbiamo tutti orari diversi, chi viene chi va, ma è bello “incontrarsi” per colazione o fare due chiacchiere prima di dormire. O mangiare un pezzo di pizza portato dalla compagna di stanza spagnola proprio la sera del giorno in cui avrei fatto di tutto per averla. Che tempismo. Mi sono ambientata in questa casa all’istante, e ne sono molto contenta!

Questa settimana ho anche sperimentato qualcosa di nuovo. Come avevo scritto qua, avevo trovato un secondo lavoro, di cui però non ero ben sicura. Infatti, si tratta di un lavoro senza stipendio fisso, ma basato solo su commissioni. Sono contenta di aver fatto quel colloquio così amichevole, e di aver provato per 3 giorni, ma ho deciso che basta così, perché lavorare gratis è veramente una rottura. Per tre giorni, sono andata in giro con altre 2/3 persone, camminando per chilometri in giro per il centro, entrando in decine di palazzi, salendo decine di ascensori, bussando alla porta di decine di aziende. Dovevamo promuovere l’azienda che ci ha “assunto”, che si occupa di creare siti web, applicazioni per il telefono eccetera eccetera. Ovviamente, abbiamo ricevuto solo un paio di feedback positivi, perciò credo che 3 giorni bastino e avanzino! È stato comunque interessante, ho avuto modo di camminare un sacco e vedere vie nuove del centro, praticare un sacco l’inglese e conoscere nuove persone!

Per il resto, durante la settimana non mi è capitato niente di particolare. Poi va detto che sto perdendo le mie abilità sociali, perché mi è stato consigliato un nuovo programma per vedere film e telefilm, e insomma, ciao proprio.

Il weekend. Oh, il weekend.

Credo di aver camminato. Parecchio.

Ieri ho trascorso la giornata con Agnese (ormai siamo diventate un duetto): starbucks, camminata a Darling Harbour, giro del Chinese Garden of Friendship (tanto bello), pranzo con nachos e guacamole che sognavo da qualche giorno (insieme alla pizza), camminata fino a Newtown (per chi non lo sapesse, è TANTO), giretto per il quartiere, camminata per tornare in centro, cena, camminata fino a Circular Quay, camminata per tornare in centro, casa, film, letto. Mi piacciono un sacco queste camminate, si può parlare e ridere di un sacco di cose e vedo scorci della città sempre nuovi!

Stamattina invece mi sono sacrificata sull’altare del calcio, svegliandomi alle 8 per guardare Inter-Real Madrid. Poi sono uscita e ho trascorso una giornata a dir poco stupenda. Semplice. Serena. Stupenda. Ho incontrato Agnese e altre 5 amiche provenienti da (non si fanno i nomi ma le nazionalità ahahah) USA, Canada, Irlanda, Germania e Nuova Zelanda. La giornata era a dir poco perfetta, anzi parecchio caldo. Che grande inverno. Siamo state a The Rocks perché c’era l’Aroma Festival: tutti i prati e le vie del quartiere affollati di stand di caffè, altre bevande, biscotti artigianali, prodotti tipici, cibi da tutto il mondo. Insomma, chi mi conosce sa che per me è il paradiso. E quindi niente, questo bel sole, questo cielo di un azzurro unico, l’Opera House come sfondo (e continuo ancora a stupirmi di vivere a Sydney ogni volta che ci passo davanti), bancarelle di buon (buonissimo) cibo, tantissima gente, gruppetti che suonano dal vivo e musica a ogni angolo, un pranzo allegro (soprattutto quando faccio la pagliaccia, che mi riesce sempre bene), tanto bell’inglese, tante sane camminate, insomma non lo so cosa si può chiedere di più da una domenica pomeriggio!

opera

E così questa (bella) settimana è andata, avanti con la prossima!

E comunque PS: tanta malinconia ieri per il terzo anniversario del MIO giorno perfetto, e tante emozioni parecchio confuse oggi, quarto mesiversario del mio arrivo in questa scombussolante Australia!