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Settimana 14 (30)

Quante cose avrei da scrivere… cosa che probabilmente non farò mai… non si potrebbe trovare un modo per trasferire pensieri e immagini direttamente dal cervello al blog? Bah.

Questa settimana, come sta capitando da un po’ di tempo, è volata. Mi ritrovo dal sabato a quello successivo senza saper bene dove siano finiti tutti gli altri giorni. Forse è un bene, o forse no. La cosa che so di sicuro è che domani faccio 7 mesi qua, e comincio a essere un po’ nostalgica della mia casa, la mia famiglia, i miei amici, il cibo, le mie abitudini, la nostra cultura ecc ecc ecc. Per questo motivo mi sto riempiendo di liste: liste di tutto ciò che voglio mangiare quando torno, delle cose che più mi mancano e che voglio fare quando torno, dei posti che voglio visitare quando torno, e così via… tornerò a casa sommersa da liste! Sono la donna delle liste.

A lavoro a me va tutto come sempre, mi occupo dei miei progetti e di qualche cliente in più, costruendo rapporti sempre più simpatici con i miei colleghi. Due di loro, per motivi diversi, se ne andranno alla fine della prossima settimana, e mi dispiace molto. Però arriverà qualcuno di nuovo e sono già contenta al pensiero. Ormai sono a più di metà del mio percorso lì dentro, e l’ambiente e il lavoro in sé mi piacciono molto.

Al corso tutto bene, ho fatto la mia seconda lezione ed è andata davvero bene, meglio di come mi sarei mai aspettata. Ma siamo ancora all’inizio e non si canta vittoria proprio per niente! Anche perché poi nelle prossime settimane dovrò insegnare al livello post-intermedio e mi ci vedo già, a fare le figure di merda con quelli che l’inglese lo sanno… però per ora non mi preoccupo, seguo bene e senza problemi, e con i compagni mi trovo molto bene.

È stata una settimana tranquilla e le serate me le sono prese per studiare e aiutare persone importanti che ne avevano bisogno. Per cui, a parte lunedì sera, la mia ultima sera al Night Noodle Marke con Claudia per provare il Rice e il Ramen Burger, sono uscita solo oggi. Con un po’ di amici sono andata all’Italian Festa a Leichhardt: Norton Street invasa da bancarelle di gadget, giocattoli, sciarpe delle squadre italiane, promozioni, pubblicità di viaggio, oggetti di artigianato…ma soprattutto, vabbè ciao, cibo. E alcol. Mi sono prima ubriacata con 5 degustazioni tra prosecco, spumante e Sofi, e poi ho tappato lo stomaco con un bell’arancino e un cannolo. Non prima, però, di avere ammirato le decine e decine di Fiat d’epoca e di mille colori sparse sul prato del parco. Dopodichè mi sono sbraciolata sul prato a guardare le dimostrazioni di cucina. Una gran bella soddisfazione. Dopo siamo tornati in città, e alcuni di noi hanno proseguito fino ai Botanic Garden. Ci siamo sdraiati di nuovo su quel prato perfetto, con il laghetto dietro di noi, gli uccelli dal becco lungo che cercavano insetti lì vicino, l’Harbour Bridge, l’Opera House e la baia di fronte. È il mio posto preferito in assoluto, qui a Sydney. E la settimana non si poteva concludere meglio di così.

Nel corso della settimana ho anche avuto scazzi con una delle mie coinquiline, scenate napoletane e tragedie greche che da una di Hong Kong proprio non te l’aspetti. Il martedì sera l’enorme scenata, il mercoledì altre urla e pianti che mi han portato a provare quasi pena. Da questa storia, ho capito che possiamo provarci in tantissimi modi, ma quando due culture non riescono a trovare un punto d’incontro, non c’è tanto da fare.

Archiviamo questa storia e andiamo avanti con la decina dei 30!